La dittatura dei masochisti - Massimo Presciutti
Com'era l'era?
Chi riflette e chi brilla
Gli spacciatori di realtà vivono nei salotti buoni, magari
nascosti sotto i tavoli cercando, dai piedi dei convitati, di ripercorrere le
orme dei loro avi. Se un ipotetico poliziotto entrasse nel circolo vizioso per
fermare lo spaccio il suo ultimo
rapporto in un’era assolutamente egoista quale la nostra potrebbe suonare così:
Mettere
al primo posto l’essere umano significa mettere al primo posto l’elemento
irrazionale considerato che gli esseri umani migliori sono frutto di storie
d’amore precedute quasi sempre dal perdere la testa. La saggezza, in una situazione di salute,
viene dopo il perdere la testa, se viene prima è una tragedia. Curare
l’immagine, ovvero nascondere con un bianco lenzuolo tutti i mobili di casa,
qualora diventi un modo universale di fare, come in effetti è nella nostra era,
uniforma i popoli. Lo humour, unico
strumento per vedere oltre il lenzuolo, può essere affilato come uno stiletto o
a raggi infrarossi o è lo stesso.
Gli anarchici van via
Uno dei prìncipi
di Serendip
Gli anarchici van via ma al mondo c’è posto per tutti, come nella fiaba
dell’isola di Ceylon C’è posto per tutti. “Non è il caso che
i piccoli si caccino fra i piedi dei grandi, o viceversa”. Chi
sono i piccoli chi sono i grandi, ammesso e non concesso il principio? “Dove
dormono i giganti i nani di passaggio non si persuadono di essere stati
preceduti da tanta grandezza “ sta
scritto su una lapide a Pietro Gori, l’autore di “Addio Lugano bella”, a
Gubbio, a cura della Federazione Anarchica di chissà quale spazio tempo di
quella amena e scontrosa città umbra. I
grandi sono qui, quindi , i ribelli, i ribelli sono coloro che riconoscono i
conformisti dal fatto che camminano a testa in giù col soffitto come pavimento.
Facile essere ribelli a sedici anni, ma com’era la mia anarchia? Era
assolutamente romantica. In controtendenza e fuori moda. Ecco come erano, a
detta di Marisa Rusconi (Linus novembre
1968) e anche per come ricordo vagamente: ”Elegantissimo sempre, anche
nell’imprevisto – il tipo che camice e mocassini li fa venire soltanto da Bond
Street -, effervescente nella conversazione, certamente sadico ma nel modo più
estroverso: abbastanza folle, ma anche lucido, disincantato, cinico, come quasi
tutti gli uomini alla moda nel nostro tempo”.
Personalmente mi addentravo nel sessantotto da tutt’altre strade e verso tutt’altri
luoghi. Però era il mio mondo, vissuto da straniero, accolto a braccia aperte. Prendevo
il buono detestavo ciò che ho sempre detestato e svicolato. Più che vendere
cara la pelle ho avuto molto cara la pelle. Non ho esercitato la pietà e la
solitudine non era la causa delle scelte ma la conseguenza, molto
momentanea, delle fughe.
La disobbedienza non significa niente, non è che una variabile dell’obbedienza
cieca. I disobbedienti, questi pierini che poi si beccano sempre un lecca lecca
o una caramella alla fine della recita parrocchiale. L’obbedienza è volontaria come dimostra tanta
gente vestita con le divise più disparate spesso ridicole che assolutamente
convinti agiscono numerosi in tutta
scomodità facendo cose di per sé assolutamente normali se fatte in proprio
comunemente abbigliati. Certo la
maglietta da calciatore piaceva anche a me.
Le partite in campagna duravano dall’alba al tramonto con risultati davvero unici, esempio: 103 a
81; 76 a 23; 58 a 44. Ancora non c’erano i Mister e gli unici adulti che intervenivano
ordinavano in modo molto convincente di finirla di buttare via il tempo.
Perdere tempo, già. Si vive in un’epoca talmente folle da elogiare qualsiasi
lavoro, specialmente se incomprensibile e
non richiesto, causa in realtà di
tutti i mali, ecologici, psicologici, economici. Nella mentalità corrente il
lavoro che sta dietro lo spaccio della
droga, il gioco d’azzardo o il furto ha sempre un grado di nobiltà in più
rispetto a quelle che vengono definite le ferie estive degli insegnanti,
facilmente controllabili a differenza delle ferie invernali dei bagnini.
Mille bocche un solo sedere
Il lavoro mobilita l’uomo sui biruote
Disegnare graffiti su carta è abbastanza insolito chissà
cosa ci trovavo nella grafica, nessuna immagine per me eguagliava in valore l’immagine
umoristica o anche fumettistica, nei casi in cui quest’ultima non sfociava
nello standard eccessivo. L’umidità dei temporali aveva ristretto la mia casa e
se si mette in conto anche il fatto che io ero raddoppiato lo spazio interno
era diminuito. I disegni riportavano
l’immensità del bosco, il suono dello scorrere del fiume, il mistero del
castello diroccato che appariva e scompariva a seconda della stagione nella
stanza prima ancora del cielo futuro quindi inesistente. Sogni di gloria di maggio che svaniscono prima
dell’estate. C’è forse qualcosa di più
importante di Napoleone? Sì, la libertà. E la madre è la repubblica. Il 5
maggio tutto è pronto per l’estate, gli imperatori ci lasciano l’estate in
eredità riposta in scatole di cartone zeppe di disegni fatti sulle barricate.
Parole pro fumo
In edicola finalmente la seconda parte del volume già
candidato al premio Nobel dell’economia con l’uscita del primo fascicolo per la
scoperta della soluzione finale al problema degli anziani in pensione: invertendo il numero degli anni dell’aspettativa
di vita con gli anni di lavoro si passerebbe, per esempio, da 80 e 40 a 40 e 80. Il fatto che sommando
gli addendi il prodotto non cambi, il risultato finale sarebbe, finalmente,
di assoluta stabilità finanziaria.
Il premio mondiale per la satira, che sarà assegnato
quest’anno dall’associazione internazionale F&F (Fame e Famiglia), ha
individuato i parametri per garantire la correttezza dell’assegnazione stessa. L’opera
premiata non dovrà essere provocatoria o suscitare indignazioni né risultare
offensiva verso: capi di stato esteri, sentimenti e istituzioni religiose,
associazioni umanitarie sia in quanto associazioni che in quanto umanitarie.
Cause pendenti: Il presentatore che,
colto da un raptus, ha scaricato violentemente
un volume addosso all’autore ospite della sua trasmissione, ha dischiarato a
sua discolpa che oggi scaricare un libro rientra nella pratica quotidiana di
milioni di persone così come tirarlo addosso a chiunque in televisione è
comunque lanciarlo.
La notte non chiede maschere
Andare avanti senza se e senza ma
Il senso di colpa non sarebbe deleterio socialmente se fosse applicato soltanto
a sé stessi. Il fatto è che viene scaricato su altri in modo direttamente
proporzionale alla pesantezza ereditata. Il risultato degli ultimi esperimenti
di laboratorio su cavie umane, animali,
vegetali e minerali hanno dimostrato che di tutto si avrebbe bisogno ma non
certamente dei sensi di colpa.
L’intuizione che Alessandro Baricco espose in un famoso
articolo sullo scatolame, inventato
precedentemente agli apriscatole, lo portò a dire altresì che la politica fu
inventata per non continuare a prendersi
a sassate. C’è chi pensa che in effetti la politica sia assolutamente
strumentale e che il coinvolgimento emotivo in questo campo sia fortemente
sospetto. Sempre.
Festa della mamma abolita in una scuola elementare del nord Italia. Si spera
nella tolleranza istituzionale in modo tale che non la si faccia diventare obbligatoria per
reazione.
Quarta dimensione
Passi perduti senza rimpianti
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